La cloud economy ovvero Microsoft Azure Stack
Microsoft Azure Stack: passaporto per la cloud economy
Già nel 2021, Microsoft ha rilasciato Azure Extended Network ovvero, una formula di connessione al cloud, che consente con qualche accorgimento di replicare in Azure una singola sottorete on premises che comprenda al massimo 250 server. La banda passante complessiva di Extended Network è di 700 Mbit al secondo, sufficienti per implementare in cloud diverse applicazioni e soprattutto per creare una maggiore consapevolezza sulle potenzialità di una strategia cloud che non si limiti puramente all’Infrastructure as a service.
Dunque, Microsoft sta concretamente realizzando un approccio pratico e universale che consente di estendere il cloud dal centro verso la periferia.
Questa nuova formula nasce da un protocollo di rete sviluppato anni fa in seno al braccio ingegneristico di Internet cioè l’IETF.
Grazie a quell’intuizione, Microsoft ha realizzato delle procedure che facilitano la migrazione rapida delle proprie applicazioni sul cloud pubblico Azure.
Come affrontato nel Webinar Tecnologie Microsoft ed incentivi PNRR per l’innovazione digitale (svoltosi live il 13 aprile scorso) grazie agli incentivi previsti dal PNRR diventa ancora più conveniente per le piccole e medie imprese, portare il cloud di Microsoft sotto le proprie scrivanie, o nella fabbrica.
Vediamo nel dettaglio com’è possibile armonizzare la cloud economy nelle PMI.
La premessa
Innanzitutto, partendo da un software chiamato “hypervisor” che consentiva di creare una o più macchine virtuali indipendenti con un solo server fisico, era possibile spostare le applicazioni installate on premises verso un data center di macchine virtuali. Fin qui, un’operazione vissuta senza particolari traumi. Condizione necessari: ricostruire sulle macchine virtuali la stessa sottorete implementata sui server fisici. Immaginiamo un cavo capace di spostare il server della rete locale in un punto lontano dall’ufficio.
Verso il Cloud
Slegandosi dal server fisico, la soluzione realizzata per il Cloud, dagli architetti di Microsoft Azure si rifà a un protocollo chiamato LISP, location identifier and separation protocol, che funziona come una doppia carta di identità. Per il LISP un server è identificato dal suo numero IP e da un secondo indirizzo che rappresenta la sua precisa collocazione nella rete. L’idea era stata studiata per ottimizzare l’uso degli indirizzi IPv4 in un momento in cui l’IETF stava definendo l’IPv6.
Il percorso ha avuto inizio dallo storage, con una famiglia di array di memoria di massa chiamata Microsoft StorSimple. La soluzione permette di disporre in azienda di una quantità di storage configurabile a piacere grazie a un approccio ibrido. La memoria di massa NAS (network attached storage) è disponibile in modalità cloud: le applicazioni non devono preoccuparsi se la capacità di memoria risiede on premises o viene “estesa” in modo del tutto trasparente su Microsoft Azure.
Dopo StoreSimple viene sviluppato una intera famiglia di soluzioni, Microsoft Azure Stack. Azure Stack Hub consente di creare una architettura di cloud ibrido direttamente in Microsoft Azure, utilizzando server che possono ospitare le applicazioni on premises. L’ubiquità del cloud aumenta, ma la soglia di accesso è ancora piuttosto elevata dal punto di vista della PMI.
Una soluzione accessibile
Precedentemente, il costo per attivare una soluzione di questo tipo risultava proibitivo per le PMI. Ora Microsoft permette di estendere il cloud a quelle realtà che dispongono di server residenti nelle aziende in una soluzione di budget accessibile. La rivoluzione arriva con Azure Stack Hyper-Convergent Infrastructure (HCI). Grazie alla collaborazione dei partner e degli hardware vendor, i prezzi del cloud ibrido di Microsoft cominciano a farsi decisamente interessanti. La configurazione più economica basata su un server a “doppia lama” parte da meno di duemila euro per un ambiente di edge computing particolarmente indicato per le aziende manifatturiere.
Configura la tua ripartenza
Più nel dettaglio, per portare la fabbrica nella cloud economy con Azure Stack HCI, per esempio, è possibile configurare una infrastruttura cloud in fabbrica e realizzare, con l’aiuto dei partner Microsoft, soluzioni IOT, sistemi MES, applicazioni per la manutenzione predittiva e così via. Integrandosi perfettamente con ambienti ERP che risiedono su Azure, soprattutto con la piattaforma Microsoft Dynamics Business Central .
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